• Spese di pubblicità e propaganda

    Oggi ci rivolgiamo a tutti i giovani imprenditori per fare maggiore chiarezza su come identificare contabilmente le spese di pubblicità e trarne ancora può benefici. Oggi ti parleremo di un’opportunità che molto spesso viene ignorata o considerata superflua. Oramai per un imprenditore è essenziale investire in pubblicità per far fronte ad un mercato sempre più concorrenziale e vasto. Molto spesso però non si pensa a come tale investimento possa essere ben contabilizzato a fine anno.

    Ti è mai capitato di chiamare il commercialista per identificare tali costi? L’obiettivo di oggi è delinearti con semplicità una guida con tutte le risposte che cerchi.

    Spese di pubblicità: definizione

    Iniziamo con il definirti cosa sono e di cosa stiamo parlando. Le spese di pubblicità e propaganda sono quelle spese relative alla pubblicizzazione di prodotti e servizi di un’azienda. Queste si caratterizzano per l’esistenza di un rapporto bilaterale a prestazioni corrispettive, in base al quale lo sponsor si impegna a erogare un pagamento in denaro o in natura per la prestazione di cui ha beneficiato, e il soggetto sponsorizzato si obbliga a pubblicizzare e propagandare il prodotto o il servizio. Ci sono sempre due parti presenti nel contratto, una che elargisce la prestazione e l’altra che beneficia di tale prestazione, offrendo per essa una forma di pagamento.

    Obiettivo? AUMENTO DELLE VENDITE DOPO AVER SUSCITATO INTERESSE – Le spese di pubblicità mirano ad ottenere un incremento immediato o dilatato delle vendite nel tempo, diffondendo tra nuovi clienti o tra clienti già esistenti un messaggio pubblicitario che comunichi l’esistenza e le caratteristiche di un determinato prodotto o servizio.

    Spese di pubblicità: ma quali sono?

    Consideriamo inoltre che la pubblicità non per forza deve avere ad oggetto prodotti, ma può anche riguardare un marchio, o ancora una vasta gamma di prodotti. Attraverso tale attività si va a diffondere un messaggio ben preciso, volto in gran parte ad aumentare l’essenzialità di un “prodotto” verso un target, per poi invogliare il pubblico all’acquisto.

    L’Agenzia dell’Entrate ci definisce tali spese per un imprenditore come: “attività indirizzata alla trasmissione di un messaggio promozionale, relativo a beni e servizi”, tutto purché queste siano riconducibili ad un unicum, rappresentato dalla prestazione principale e qualificabile come attività pubblicitaria”.

    Rientrano in questa categoria:

    • I costi sostenuti per annunci pubblicitari;
    • Acquisiti di spazi internet per pubblicizzare la propria azienda;
    • Costi connessi all’elaborazione di spot pubblicitari;
    • I costi sostenuti per sponsorizzazioni di eventi organizzati da terzi come manifestazioni sportive, convegni, seminari, etc.

    Spese di pubblicità e di rappresentanza

    È necessario però fare un piccolo appunto. Tra le spese di pubblicità non rientrano le spese di rappresentanza, e ti spieghiamo subito perché. Definiamo che le spese di rappresentanza hanno come unico obiettivo il miglioramento dell’immagine dell’azienda, o della percezione che il pubblico ha verso un’azienda o un marchio. Quindi sostanzialmente non sono costi sostenuti per aumentare direttamente le vendite di prodotti connessi ad un’azienda o ad uno specifico marchio.

    Le spese di rappresentanza hanno caratteristiche ben diverse dai costi di pubblicità, quali:

    1. Inerenza e congruità. Sono state effettivamente sostenute;
    2. Gratuità. È l’elemento essenziale che le connota, ovvero la mancanza di un corrispettivo economico in cambio di un servizio promozionale;
    3. Ragionevolezza. Vengono perseguite finalità promozionali e di pubbliche relazioni, idonee a generare, potenzialmente, benefici economici per l’impresa, o che siano coerenti con pratiche commerciali di settore.

    IN ALTRE PAROLE, MENTRE LE SPESE DI PUBBLICITÀ HANNO COME SCOPO L’AUMENTO DELLE VENDITE E DEI RICAVI, LE SPESE DI RAPPRESENTANZA HANNO COME FINALITÀ LA PROMOZIONE DELL’IMMAGINE DELL’IMPRESA E SONO ESCLUSIVAMENTE GRATUITE.

    • Le spese di rappresentanza sono deducibili al 100% del reddito di impresa solo se di valore unitario non superiore a 50 euro

    Spese di pubblicità: deducibilità

    È arrivato il momento di affrontare la grande questione, ossia come funziona la deducibilità per spese di pubblicità.

    Le spese di pubblicità sono interamente deducibili al 100% durante l’esercizio in cui sono state sostenute, oppure possono essere ammortizzate nei successivi 5 anni

    È arrivato il momento di affrontare la grande questione, ossia come funziona la deducibilità per spese di pubblicità.

    I costi di pubblicità sono integralmente deducibili (100%), sempre qualora sia rispettato il requisito di inerenza, ovvero il costo pubblicitario sostenuto, sia l’inerente l’attività svolta dall’impresa. Inoltre i costi devono essere dedotti per competenza, o per cassa a seconda del regime contabile utilizzato dall’impresa. Questi oneri quindi non potranno essere capitalizzati ed ammortizzanti quali oneri pluriennali.

    Dal 2016, con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni in ambito fiscale e in materia di bilancio dell’esercizio, attraverso il D.Lgs 139/2005, sono state introdotte delle modifiche sulla deducibilità di tali spese. Se prima le spese di pubblicità potevano essere capitalizzate, ora non più. Vanno infatti imputate al Costo Economico nell’esercizio in cui sono state sostenute. In questo caso, vi è una deducibilità del 100%.

    Spese di pubblicità: deducibilità

    Un’eccezione…

    Ricordiamoci che le spese di pubblicità vanno inserite come Costo Economico. C’è però un’eccezione: tali spese possono essere capitalizzate solo e se rispettano i requisiti per essere qualificate come spese di impianto e ampliamento, ovvero:

    • Vengono sostenute in un momento specifico dell’attività (ad esempio nella fase di start-up o in fase di espansione operativa).
    • Non hanno una frequenza ricorrente come quelle di pubblicità;
    • Hanno un’utilità futura, ossia dimostrano una correlazione oggettiva con i benefici futuri di cui l’azienda potrà godere;
    • Sia stimabile con ragionevole certezza la loro recuperabilità.

    In conclusione

    Riassumiamo che le spese di pubblicità possono essere deducibili:

    • Interamente al 100% se rientrano nel conto economico tra i costi dell’esercizio;
    • Attraverso la quota di ammortamento se capitalizzate perché rientrano tra i costi di impianto e ampliamento.

    Tutto ciò potrebbe rappresentare una grande occasione per la tua piccola o media impresa, anche perché sarà più facile investire sulla promozione aziendale, rafforzare il tuo brand e valorizzare i tuoi prodotti o servizi. Attività di investimento essenziali, deducibili al 100% oppure possono essere ammortizzate nei successivi 5 anni. Per le spese di rappresentanza, invece, sono deducibili al 100% del reddito di impresa solo se di valore unitario non superiore a 50 euro. Superato questo valore, la deducibilità si riferisce a determinate soglie calcolate con percentuali sui ricavi massimi dell’anno in corso, provenienti dai risultati della dichiarazione dei redditi. Ad esempio, spese di rappresentanza deducibili del 1.5% per ricavi dell’impresa fino a 10 milioni di euro.

    Continua ad informarti chiedendo al tuo commercialista di fiducia o richiedi una consulenza GRATUITA ai nostri esperti.

    25/05/2021